Video etnografia

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ho a disposizione (quasi) tutti i device possibili per registrare audio e video, ma la differenza non la fanno i device, bensì l’esperienza di ricercatore, le idee, la capacità di entrare in contatto con chi si sta intervistando

L‘osservazione tipica dei colloqui etnografici è oggi “aumentata” dai device tecnologici, che ne permettono una analisi più approfondita (spesso rivedere i contesti o le espressioni del viso aiuta non poco!) ma anche una più efficace presentazione (tramite video rapporti)

Nei colloqui etnografici di cui mi occupo, scelgo il supporto tecnologico più idoneo al tipo di intervista: dalla micro-camera “spia” alla GoPro, dalla reflex al camcorder professionale.

L’esperienza di anni mi permette di gestire al contempo le riprese (con qualunque supporto) e l’intervista: spesso la videocamera viene “fintamente trascurata” per lasciar parlare l’intervistato in modo più libero, in altri momenti invece la tecnologia diviene protagonista. Benvenuta, video etnografia.

  • Lasciare a proprio agio l’intervistato

    Il più delle volte videocamera, fotocamera o audio registratore non devono risultare invasivi: la prima dimensione da tutelare è la spontaneità di chi è intervistato

  • Piccolo è bello

    Ben vengano videocamere o apparecchi digitali di ridotte dimensioni, miniaturizzate, da taschino, soprattutto se in presenza di una buona qualità HD

  • Mai dimenticare il grandangolo

    Se è vero che etnografia è scoperta e analisi dei luoghi, dei contesti di vita, dei dettagli, allora il grandangolo deve essere sempre presente… per non perdersi niente!