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Apple e il problema Maps – Apple and the Maps problem

Ed eccoci qui… solo pochi giorni fa scrivevo di come la nuova versione di Maps potesse rivelarsi un nel rischio non solo per la user experience degli utenti Apple (ormai abituati alla mappe di Google) ma soprattutto per l’immagine del brand Apple.
Ed ora ecco le scuse ufficiali di TIm Cook… chissà se Steve Jobs sarebbe mai arrivato a ciò? Ad ogni modo, come documenta il tam tam su blog e Twitter, l’immagine di Apple rischia davvero di incrinarsi, nonostante le buone vendite di iPhone5 (ad oggi, appena uscito anche in Italia). E in effetti, dai colloqui/dalle interviste del recente periodo, sembra che il dominio assoluto di iPhone e Apple non sia più così saldo….
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Here we go, with this letter from Tim Cook. As I have said just a few days ago, Apple image and perception also depends on Maps user experience: people are used to Google Maps, and many iPhone users are having bad results, getting lost 🙁
Apple brand image is starting to change… let’s see what’s gonna happen in the next future…

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Media, web e social media

Gran parte delle ricerche che seguo sono inerenti le tecnologie, internet, la telefonia, la TV e l’editoria (ho parte attiva nelle indagini multiclient GFK Eurisko dedicate ai New Media dal 2004)

Ho esperienza nelle ricerche dedicate ai social media con particolare attenzione all’utilizzo di Facebook, G+, Twitter, Foursquare, Pinterest, ed altre piattaforme più o meno utilizzate (da smartphone, tablets o computer)

Seguo da anni complessi panel quali-quantitativi inerenti alcuni dei principali quotidiani italiani (sportivi e non). Ho seguito in qualità  di consulente ricerche qualitative per MTV Italia e dal 2009 sono consulente per le ricerche qualitative di Google Italia

Mi occupo di ricerche con eye tracking, in particolare :
– analisi di web usability, interfacce di telefonini o altri device elettronici
– analisi dei punti vendita (eye-tracking dinamico)
– analisi qualitativa dei percorsi oculari, delle fissazioni e delle heat map (nella convinzione che al cliente finale non vadano forniti un elenco di dati, di mappe e di tabelle, ma un report qualitativo che parta dall’analisi dei risultati dell’eye-tracking)